Iconografia
In questo e negli altri racconti è rintracciabile l’origine dell’iconografia di S. Osvaldo che si ritrova a Sauris/Zahre e nei luoghi del nord-est d’Italia ove il suo culto è presente. Essa è ben rappresentata nella statua processionale, nell’altar maggiore e nella pala d’altare di Gian Francesco Comuzzo, nel santuario di Sauris di Sotto/Dörf. S. Osvaldo indossa la corazza da soldato, che ricorda il suo martirio, e le insegne regali: la corona, lo scettro, il mantello purpureo. Ma l’attributo che rende inconfondibile il santo è il corvo con un anello d’oro nel becco, generalmente appoggiato sulla mano sinistra.